Le Masserie
Lontane discendenti delle ville rustiche romane, sono numerose le masserie che connotano in maniera decisa il paesaggio rurale del comune. Percorrendo in bicicletta tranquille stradine di campagna è possibile scorgerle per lo più isolate, tra gli oliveti, come piccoli villaggi. Molte di esse hanno ereditato il nome di casali ormai scomparsi, altre fortificate hanno segnato il periodo delle incursioni piratesche. Hanno avuto origini e funzioni differenti come quelle dell’ allevamento, dell’agricoltura o con funzioni di controllo delle greggi in transumanza. Alcune situate a ridosso della costa e con struttura a torre fungevano da fortificazione formando una seconda linea difensiva Cessate le attività difensive esse divennero nel tempo attivi centri artigianali e di vita. Per secoli esse hanno costituito il fulcro dell’economia agro-pastorale del paese. Molte sono in abbandono, altre oggi (ma purtroppo poche) sono state recuperate ed hanno assunto importanza nel settore economico perché riproposte e riutilizzate come ristoranti, suggestivi alberghi e incantevoli aziende agrituristiche. In alcuni casi esse sono ingentilite da fregi architettonici che fanno supporre la presenza abitativa degli stessi proprietari. Sino ai primi del ‘900 Avetrana contava 22 masserie attive ed operanti, numero che negli anni ’50 si ridurrà drasticamente a meno della metà. Le masserie più interessanti sotto il profilo storico - architettonico sono: “Rescio” sulla s.s. per Nardò che accanto a pertinenze del XVIII secolo presenta una maestosa costruzione risalente ai primi del ‘900; “Abatemasi” ancora in uso ma come frantoio; vi è presente una cappella; “Bosco” secc. XVI/XVII trasformata in azienda agrituristica; “Strazzati” nel sec. XVII proprietà dei PP. Scolopi dei quali campeggia ancora lo stemma; interessante al suo interno la cappella. “Frassanito” sec. XVII; degni di nota uno stemma gentilizio, la struttura del corpo centrale e nelle vicinanze una cappella; “Sinfarosa” già masseria sec. (XVIII) oggi suggestiva residenza stile primo ‘900; “Cannelle” sec. XVIII oggi trasformata, in parte, in locale per ristorazione; “Nuova” stessa sorte della precedente, oggi accogliente ristorante-pizzeria; “Marina”attualmente sede della Comunità Emmanuel per il recupero dei giovani tossicodipendenti, la cui parte più interessante è rappresentata da una torre di vedetta del XVI secolo; “Grottella” sec. XIX malamente recuperata, è anch’essa destinata al campo della ristorazione. “Porticella” sec. XIX) da poco riattata ospita al suo interno un punto di degustazione/vendita di prodotti tipici della Azienda Agricola “La Porticella”. “Africa”, sulla provinciale Avetrana-Torre Colimena si scorge tra gli ulivi un bell’impianto ottagonale, già casino di caccia, proprietà nel XIX secolo della famiglia del senatore Nicola Schiavoni di Manduria. Ancora attive invece sono: Modunato, Ruggiano e Centonze. Meritano infine almeno un cenno le masserie Pastori, Torre di Pierri, Mosca, Quarto Grande, Granieri, Monte la Conca, Canaglie, Ruggiano, Niviera, Perrino, Porcile, Capanne, Pesare, Selvaggi, Marina Piccola, San Giorgio, Capobianco. Non più esistenti Monte di Rena e Mascolo abbattute tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX.